Il sindaco di Lampedusa Totò Martello annuncia lo sbarco di altri sedici migranti sull’isola: Il porto è aperto, non ci sono controlli. Perché oggi nessuno ha fermato la barca?
Prosegue il dibattito tra il sindaco di Lampedusa e Matteo Salvini. In occasione del caso legato alla nave Mare Jonio, il primo cittadino dell’isola ha fatto sapere che per lui il porto è aperto e che gli sbarchi sono più o meno all’ordine del giorno. La notizia era stata prontamente smentita dal ministro degli Interni che aveva mostrato i numeri del Viminale sugli sbarchi.
Sbarchi a Lampedusa, il sindaco: Perché oggi nessuno ha fermato la barca?
A pochi giorni di distanza dalla conclusione della questione, finita con lo sbarco dei migranti e il sequestro della nave, il primo cittadino di Lampedusa ha fatto sapere che nelle ultime ore sarebbero sbarcati altri sedici migranti, il tutto nel silenzio delle autorità competenti e senza annunci da parte del Viminale.
“Come si vede, il porto è aperto. Perché oggi nessuno ha fermato la barca? Semplice, perchè non ci sono controlli. A Lampedusa gli sbarchi sono frequenti“, ha dichiarato Totò Martello rivolgendo una critica neanche tanto velata al Viminale e al ministro Salvini.
Gli sbarchi in Italia
E ci sarebbe di più. I sedici migranti sbarcati a Lampedusa non sarebbero i soli ad essere arrivati illegalmente in Italia solo negli ultimi giorni. Stando alle segnalazioni, una decina di algerini avrebbe raggiunto le coste meridionali della Sardegna e sarebbero stati condotti in un centro di prima accoglienza. La Mediterranea ha inoltre segnalato la scomparsa di un gommone con quarantuno persone a bordo che viaggiava tra la Libia e l’Italia.
Nave Mare Jonio, le indagini degli inquirenti
Le indagini sulle operazioni della nave Mare Jonio hanno portato al momento al sequestro della barca da parte delle autorità e all’iscrizione nel registro degli indagati della procura di Agrigento del comandante Pietro Marrone e del capo missione Luca Casarini. Le ipotesi di reato sono quelle di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e mancato rispetto dell’ordine di una nave da guerra.